Coding Girls: programmare la libertà

Museo degli Strumenti per il Calcolo 12 Maggio 2023

Si è conclusa sabato 6 maggio, al Polo Fibonacci, la tappa pisana del progetto Coding Girls, il programma formativo guidato dalla Fondazione Mondo Digitale (FMD) per aiutare le giovani e i giovani studenti a orientarsi con libertà negli studi e nelle professioni del futuro, allenandosi alle discipline STEM. Proposto a vari atenei italiani, al programma l’Università di Pisa partecipa già dal 2019, in particolare con il Dipartimento di Informatica, quello di Ingegneria dell’Informazione e il Museo degli Strumenti per il Calcolo (Sistema Museale di Ateneo).

Il progetto è stato reso possibile grazie alla Missione Diplomatica Usa in Italia, a Microsoft, alla Fondazione Compagnia di San Paolo e a ING Italia.

 

Alla gara di programmazione finale hanno partecipato gli istituti IIS Carducci di Viareggio e ITI Marconi di Pontedera coinvolti nella formazione già da febbraio, grazie alle due studentesse dell’Ateneo pisano: Paula Dominique Regalado Avila e Giulia Falaschi. Alla gara hanno dato il loro supporto anche altri studenti del corso di laurea triennale in Informatica: Bruno Barbieri, Claudio Bernardoni, Filipe Bertolucci, Claudia Porrello e Nicolò Tocchini.

Hanno introdotto la manifestazione Benedetta Mennucci, Prorettore per la Promozione della Ricerca, Valeria Raglianti, dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana – Ufficio X – Ambito territoriale della Provincia di Pisa, Cecilia Stajano, Vicepresidente Coding Girls Fondazione Mondo Digitale, Maria Grazia Scutellà, vicedirettrice del Dipartimento di Informatica. Hanno parlato inoltre Chiara Bodei e Gianna Del Corso, le docenti al Dipartimento di Informatica che hanno seguito il progetto.

È stata la testimonianza di Heliya Hagh, sempre Fondazione Mondo Digitale a lanciare la sfida. Iraniana in Europa da dieci anni ha spiegato alle studentesse e agli studenti presenti la situazione del suo paese di origine: le difficoltà di accesso all’istruzione, in particolare per le ragazze, alle quali molti percorsi e molte professioni sono precluse. Anche l’accesso a Internet, anche a pagine come quelle di Wikipedia, o a Youtube non è consentito.

Il tema attorno al quale sviluppare le app per la gara è stato dunque quello della libertà. Le undici proposte lo hanno interpretato con immaginazione: app dedicate alla libertà di stampa e di espressione con la possibilità di consultare e commentare le notizie, oppure per parlare di musica, sport, arte, cinema o libri, senza censura o vedendo dove la censura è stata applicata. App per consultare il grado di rispetto dei diritti civili in ciascun paese del mondo, app per favorire la libertà di movimento e di studio. Infine, app per la libertà di sentirsi sicuri. Dopo i pitch di presentazione, guidati da Francesca Aghemo (FMD) dei singoli progetti sono stati dati premi relativi alla creatività, all’innovazione e all’inclusività.